
di Letizia Moratti* e Eleonora Meleti**
Oggi si celebra la Giornata Internazionale della Donna ed è il momento di evidenziare grandi interrogativi ancora irrisolti. Immaginiamo di lavorare durante un anno intero, ma di farlo del tutto gratuitamente nell'ultimo mese e mezzo. Per le donne dell'Unione Europea, che guadagnano in media il 13% in meno rispetto ai colleghi maschi, questo divario retributivo di genere rappresenta la realtà. Parità di genere?
Per le donne europee con figli, il divario occupazionale si attesta su uno sconcertante 26%. Non si tratta solo di opportunità di carriera perse. Questa situazione riguarda il lavoro non retribuito che le donne svolgono, limitando la loro indipendenza economica. Parità di genere? Cucinare, prendersi cura dei membri della famiglia fragili o anziani, compiti essenziali che non compaiono mai sulla busta paga, continuano a ricadere in modo sproporzionato sulle donne. Questo squilibrio non solo limita la libertà personale e il tempo libero, ma influisce anche sulla capacità delle donne di partecipare pienamente alla vita pubblica ed economica. Parità di genere?
Il cosiddetto «tetto invisibile»: anche quando le donne salgono nella scala gerarchica aziendale, spesso si ritrovano confinate in ruoli meno retribuiti con un'influenza limitata. Troppe donne rimangono intrappolate, con le loro ambizioni frenate da barriere invisibili. Parità di genere?
Nelle ultime elezioni parlamentari dell'Ue solo il 39 per cento dei rappresentanti eletti erano donne, mentre nel parlamento italiano si aggirano intorno a una triste rappresentanza di un terzo. Parità di genere?
La violenza sessuale contro le donne resta diffusa, grave e sottostimata. Parità di genere? Considerando queste dure realtà, non sorprende che l'uguaglianza di genere rimanga una questione urgente nell'Unione Europea. Oggi ne parliamo con maggiore enfasi perché l'ultimo Indice sull'uguaglianza di genere dell'Unione ci costringe a confrontarci con una verità scomoda: nonostante decenni di lotte e progressi, l'uguaglianza di genere rimane un'illusione in molti ambiti. Possiamo vedere quanto sia illusoria l'uguaglianza di genere dai numeri indicati nell'Indice. Nonostante alcune piccole vittorie, ad esempio un modesto miglioramento nel campo del «potere», i progressi verso l'uguaglianza di genere sono dolorosamente lenti e disomogenei. Nonostante sia molto positivo che più donne che uomini si laureino, troppe donne rimangono intrappolate nei ruoli tradizionali.
L'uguaglianza di genere non è solo una questione di equità, è un pilastro fondamentale del benessere economico, sociale e morale della nostra società. Lo squilibrio di genere costa all'Ue circa 370 miliardi di euro all'anno.
Il tema della Giornata Internazionale della Donna di quest'anno, Accelerate Action, è più di un grido di battaglia. È una richiesta. È finito il tempo di chiederci perché parliamo di uguaglianza di genere. La vera domanda è: cosa stiamo facendo per realizzarlo? Fortunatamente non stiamo iniziando da zero. L'indice Ue sull'uguaglianza di genere 2024 non è solo un rapporto, è un mandato per un cambiamento reale e urgente.
L'uguaglianza di genere non è solo una questione di parole. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere. Che si tratti di un politico, un leader aziendale, un educatore o semplicemente un cittadino informato, le nostre voci e azioni possono aiutare o ostacolare l'obiettivo dell'uguaglianza di genere. Tutti possiamo sfidare i nostri pregiudizi. Tutti possiamo sostenere le organizzazioni che lottano per i diritti delle donne. Tutti possiamo ricordare che lottando per l'uguaglianza di genere lottiamo per una società più giusta, prospera e umana. È tempo di trasformare la consapevolezza in azione. Acceleriamo le azioni e trasformiamo finalmente la promessa di uguaglianza in una realtà per tutti.
Forse mai come oggi abbiamo bisogno della capacità delle donne di curare, di ricucire ferite, di costruire legami. E allo stesso tempo, abbiamo bisogno che gli uomini riscoprano il valore di proteggere invece di conquistare, di unire invece di dominare. Una società che guarda al futuro non si costruisce con la forza della conquista, ma con la saggezza della cura. Un peculiarità tutta femminile.
* Eurodeputata gruppo Ppe e presidente Consulta Nazionale di Forza Italia
** Eurodeputata gruppo Ppe e portavoce per i diritti delle donne
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dottorStrange
9 Mar - 13:59
sono favorevole alle quote rosa: le voglio per muratori, falegnami, elettricisti, operai metalmeccanici e trattoristi. in seguito, anche per minatori


