Negli ultimi giorni in Siria sarebbero morti almeno 340 civili appartenenti alla minoranza alawita, nel contesto di violenti scontri tra le autorità e miliziani fedeli all'ex presidente Bashar al Assad

Negli ultimi giorni in Siria sarebbero morti almeno 340 civili appartenenti alla minoranza alawita, nel contesto di violenti scontri tra le autorità e miliziani fedeli all'ex presidente Bashar al Assad
n Siria proseguono gli scontri che da giorni vedono coinvolte le forze di sicurezza del ministero della Difesa e gli uomini armati leali al deposto presidente Bashar Assad. I combattenti che sostengono il nuovo governo guidato da Ahmed al Sharaa hanno preso d'assalto diversi villaggi vicino alla costa del Paese, uccidendo decine di uomini in risposta ai recenti attacchi lanciati dagli ultimi fedelissimi di Assad. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, negli ultimi giorni sarebbero morti almeno 340 civili appartenenti alla minoranza alawita.
Le forze anti Assad, protagoniste dalla travolgente avanzata in Siria, sono a 20 chilometri da Damasco. Nelle ultime ore l'esercito governativo ha perso il controllo della provincia di Daara
Le forze governative si sarebbero ritirate dalla città di Homs. Il ministero della Difesa di Damasco smentisce: "Informazioni false". Ma l'avanzata dei ribelli prosegue e preoccupa Assad
L'esercito di Damasco ha ammesso di aver perso il controllo di Hama, città strategica nel centro del Paese, conquistata dagli insorti. Le forze governative si sono ridispiegate fuori dalla città "per proteggere le vite dei civili"
L'occupazione del palazzo avviene dopo che ieri i jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham hanno fatto irruzione ad Aleppo
Dopo il divorzio da al-Qaeda nel 2017, il gruppo fondato su un'ideologia salafita-jihadista è trattato alla stregua di un'organizzazione terroristica localizzata
Nella città settentrionale le forze curdo-siriane hanno preso il controllo di diverse postazioni in seguito al ritiro delle forze governative di Damasco. Migliaia di civili in fuga e situazione caotica
"Durante i combattimenti decine di unità delle nostre Forze Armate sono state uccise e altre ferite - afferma il ministero della Difesa siriano - Il gran numero di terroristi e i molteplici fronti hanno portato le nostre Forze Armate ad attuare un'operazione di ridispiegamento destinata a rafforzare le linee di difesa per assorbire l'attacco, tutelare le vite di civili e militari e preparare un contrattacco". La dichiarazione, dopo le notizie arrivate nelle scorse ore dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, rappresenta il primo riconoscimento ufficiale da parte di Damasco dell'ingresso delle fazioni armate ad Aleppo, sotto il controllo delle forze fedeli ad Assad da quando in questa città i ribelli vennero sconfitti nel 2016.
Le Forze Armate siriane riconoscono l'avanzata dei gruppi armati capeggiati da Hayat Tahrir al-Sham e l'ingresso delle fazioni armate "in gran parte dei quartieri di Aleppo", ammettendo che decine di soldati fedeli a Bashar al-Assad sono caduti nell'offensiva. Il ministero della Difesa ammette che nei giorni scorsi i gruppi armati, "sostenuti da centinaia di terroristi stranieri", hanno lanciato un attacco contro le città di Aleppo e Idlib e parlano di "battaglie feroci" in attesa di "rinforzi".