esercito siriano

n Siria proseguono gli scontri che da giorni vedono coinvolte le forze di sicurezza del ministero della Difesa e gli uomini armati leali al deposto presidente Bashar Assad. I combattenti che sostengono il nuovo governo guidato da Ahmed al Sharaa hanno preso d'assalto diversi villaggi vicino alla costa del Paese, uccidendo decine di uomini in risposta ai recenti attacchi lanciati dagli ultimi fedelissimi di Assad. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, negli ultimi giorni sarebbero morti almeno 340 civili appartenenti alla minoranza alawita.

Redazione
Siria, violenti scontri tra filo governativi e lealisti di Assad

"Durante i combattimenti decine di unità delle nostre Forze Armate sono state uccise e altre ferite - afferma il ministero della Difesa siriano - Il gran numero di terroristi e i molteplici fronti hanno portato le nostre Forze Armate ad attuare un'operazione di ridispiegamento destinata a rafforzare le linee di difesa per assorbire l'attacco, tutelare le vite di civili e militari e preparare un contrattacco". La dichiarazione, dopo le notizie arrivate nelle scorse ore dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, rappresenta il primo riconoscimento ufficiale da parte di Damasco dell'ingresso delle fazioni armate ad Aleppo, sotto il controllo delle forze fedeli ad Assad da quando in questa città i ribelli vennero sconfitti nel 2016.

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L'avanzata dei ribelli verso Aleppo: decine di soldati siriani uccisi

Le Forze Armate siriane riconoscono l'avanzata dei gruppi armati capeggiati da Hayat Tahrir al-Sham e l'ingresso delle fazioni armate "in gran parte dei quartieri di Aleppo", ammettendo che decine di soldati fedeli a Bashar al-Assad sono caduti nell'offensiva. Il ministero della Difesa ammette che nei giorni scorsi i gruppi armati, "sostenuti da centinaia di terroristi stranieri", hanno lanciato un attacco contro le città di Aleppo e Idlib e parlano di "battaglie feroci" in attesa di "rinforzi".

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I ribelli controllano la maggior parte di Aleppo
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