Il disastro dell'airbus 321 apre molte porte sul conflitto in Siria. L'unica certezza è che la situazione gioverà a favore del leader russo
![Dopo l'aereo abbattuto, Putin sarà più forte](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/sm/public/foto/2015/11/02/1446473633-r-3.jpeg?_=1446473633)
Il disastro dell'airbus 321 apre molte porte sul conflitto in Siria. L'unica certezza è che la situazione gioverà a favore del leader russo
Mosca si prepara alle elezioni parlamentari del 2016. In città fioccano le falci e martello. Ma è Putin ad aver riportato quel senso di riscatto nei confronti dell'Occidente
In Europa c'è ancora il mito dell'America come guida politica e morale del mondo libero. In realtà gli Usa da tempo non guidano più niente, pensano solo a se stessi
Mikhail Lesin, già ministro della comunicazione, era considerato una delle figure più influenti nel mercato dei media russi. Co-fondatore della rete Russia Today, era a capo del raggruppamento media del colosso energetico Gazprom
La realtà è che Mosca sta conducendo, da sola, una guerra all’islamismo senza quartiere e a viso aperto
Ufficialmente nega l'attentato, Putin convinto dai servizi a fermare gli aerei. I media francesi: nella scatola nera il rumore di un ordigno
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il ministro del governo Renzi dice che la Coalizione Internazionale guidata da Washington sta sconfiggendo il Califfato mentre le agenzie di stampa occidentali ripetono compulsivamente che i raid russi non fanno altro che spianargli la strada. "Gli strike non sono un tabù", dice, ma si fa ancora la differenza tra le bombe buone e quelle cattive
Il settimanale satirico francese ironizza sulle 224 vittime della tragedia del Sinai con due vignette. Dura la reazione del Cremlino: "È un sacrilegio che non ha niente a che vedere con la democrazia o la libertà di espressione"
Le forze di Damasco avanzano nei dintorni di Aleppo ma la situazione è talmente intricata che forse gli schieramenti potrebbero scegliere la via diplomatica per evitare un bagno di sangue. Assad e i ribelli si dicono pronti a sedersi ad uno stesso tavolo sotto l'egida di Mosca e dell'Onu
Low cost, a tempo indeterminato, redditizia, e soprattutto dimostrativa. Secondo il gruppo Ihs Janes la “campagna di Damasco” costerebbe dai 2,3 ai 4 milioni di dollari al giorno, e facendo una media di tutte le stime disponibili, la spesa vale il 2-4 per cento del budget militare ufficiale annuo della Russia