Durante la coabitazione forzata gli affetti sono mutati. Ora però possiamo capire su chi contare
Quello che sto per raccontare non è un resoconto storico e tantomeno un giudizio, non vi è poi nulla di politico.
Più o meno tutti, uscendo dalla pandemia, desideriamo avere un governo che abbia un progetto di lungo termine, che sappia affrontare non solo i problemi drammatici del presente, ma anche sapere guardare avanti.
Lo sviluppo economico italiano degli anni '50 e '60 è avvenuto dal basso. Non l'hanno fatto le multinazionali, ma le nostre industrie tradizionali
Dice il Buddha: "Essere lontano da chi si ama genera dolore ed essere vicini a chi non si ama genera dolore". Forse è proprio questa la più esatta e concisa definizione dell'innamoramento.
I tumulti esplosi negli Stati Uniti dopo l'uccisione di George Floyd sono l'espressione di un malessere che ribolle tra le innumerevole minoranze che non sono solo discriminate ma hanno un rapporto più precario col lavoro.
Meritocrazia. Letteralmente significa che il potere va ai più meritevoli. Immaginiamo un immenso concorso pubblico come quello che un tempo dicevano venisse fatto in Cina per diventare mandarino.
L'esperienza della clausura fatta durante il coronavirus ci ha fornito un esempio di che esperienze e che problemi possono nascere in un luogo chiuso di cui conosci ogni anfratto e da cui non puoi uscire.
In questo periodo siamo stati costretti a mettere a confronto due diverse forme di organizzazione statale quella dello stato centralizzato e quello con forti autonomie locali.
L'attacco portato a una Regione come la Lombardia, che ha subito una spaventosa epidemia, è un attacco politico al decentramento