Prima di divenire il simbolo universale di Parigi, anche lei ha dovuto sopportare violente offese e odiosi vilipendi. Quella torre in ferro battuto per molti è come un pugno in un occhio, una ferita grave per una città elegante e raffinata come la capitale transalpina. La sua altezza di oltre 300 metri deturpa lo skyline cittadino, un obbrobrio moderno che toglie fantasia a chi coglie folgorazioni immaginifiche dal panorama circostante. Nel 1889, anno del suo battesimo in occasione dell’Esposizione Universale, nasce una protesta degli artisti e degli intellettuali: la Torre Eiffel non è altro che “un'impalcatura fatta di sbarre e di ferro angolare, priva di qualsiasi senso artistico”, come diceva Paul Planat, o peggio “un faro, un chiodo, un candelabro la cui costruzione non avrebbe mai dovuto essere permessa, ma che per i politici che ne hanno concepito l'idea rappresenta "il simbolo della civiltà industriale", come tuonava dalle proprie colonne il settimanale “L'illustration“. Dopo quasi un secolo da quella discussa inaugurazione, le cose sono mutate drasticamente e lo sa bene la Citroen che, nel 1982, per lanciare la sua salvifica BX utilizzerà quell’emblema, divenuto nel frattempo nazionale, per colpire lo spettatore dritto al cuore. Il trionfo completo della civiltà industriale, con buona pace dei ben pensanti dell’Ottocento.
La trovata pubblicitaria
L’automobile, il vero oggetto del desiderio del secolo in movimento - quale è stato il Novecento - riceve un privilegio speciale, come nessun altro prima di allora. Sfruttare un monumento celebre come la Torre Eiffel per motivi promozionali è una genialata assoluta, un colpo di maestria straordinario ad opera dell'inserzionista Jacques Séguéla, ma lo è ancora di più il modo in cui sceglie di trattare la rivelazione della nuova Citroën grazie a questo magnifico scenario. La creazione di Eiffel non è stata scelta semplicemente per divenire un palcoscenico d’eccezione per celebrare un evento in pompa magna, ma è stata sfruttata come vetrina per diversi giorni. Dal 16 al 23 settembre una cassa di legno contenente la Citroën BX è rimasta sospesa sul simbolo parigino, notte e giorno con una scritta “Voici la nouvelle Citroën”. Uno slogan che ha avuto l’effetto di scatenare la curiosità di chiunque, non solo degli amanti delle quattro ruote. Foto, flash, riprese con la videocamera, chiunque abbia frequentato Champ-de-Mars in quel periodo inevitabilmente si è scontrato con questa sorprendente trovata commerciale. Ogni giorno, poi, la corda della cassa scendeva piano piano fino ad adagiarsi a terra con il suo contenuto nella notte prevista, il 23 settembre del 1982.
Una presentazione show
Quello stesso giorno, al telegiornale delle 20:00, viene annunciato l'evento. Basta poco per vedere una folla accorrere ai piedi della monumentale costruzione parigina, specialmente chi è intimamente legato al Double Chevron. La stampa è lì, ma soprattutto c'è Jacques Lombard, il presidente della Citroën. Quando la cassa scende per gli ultimi metri, la folla balla al suono di un potente impianto audio che scatena il battito del cuore di tutti e la frenesia, mista a eccitazione, che scalda gli animi di tutta quella moltitudine di persone. Le luci scintillanti e i fari proiettati fino al cielo ricordano il periodo delle luminare degli anni '30. Quando finalmente la scatola giunge sul podio per aprirsi e svelare il suo misterioso contenuto, Lombard prende l’iniziativa e mostra a tutti quanti la nuova berlina che ha il compito di traghettare il marchio verso una nuova e prolifica destinazione. Battezzata con lo champagne, la BX incuriosisce con le sue linee grezze figlie dell’estro di Marcello Gandini della Bertone. La folla la acclama, è nata una nuova regina di Francia.
Citroen BX verso il grande successo
All'indomani della magnificente festa parigina, un gran numero di concessionarie e filiali prendono possesso di una BX per presentarla ai clienti e a un pubblico curioso di scoprire i segreti della nuova arrivata del Double Chevron. Nello stesso giorno, 140 centri commerciali, aeroporti e stazioni ferroviarie mostrano una Citroën BX per conquistare lo sguardo – e non solo - del maggior numero di persone. Per quanto riguarda la Torre Eiffel, tre BX continuano a essere issate al primo piano per una mostra destinata al grande pubblico, che, però, diventa privatizzata il 28 e 29 settembre per un ricevimento al quale possono prendere parte solo i dirigenti delle aziende clienti Citroën, il giorno prima dell'apertura del Salone dell'Automobile di Parigi. L'avventura commerciale della BX è iniziata con un varo spettacolare ed è proseguita in modo altrettanto positivo. Forse, proprio quella sfolgorante inaugurazione è stato il viatico ideale per dodici anni di clamorosi successi, dato che alla fine del suo percorso nel 1994 sono state ben 2,3 milioni le unità vendute di BX.
Quello che è a tutti gli effetti è stato il primo modello di Citroën nato dopo la fusione con i “cugini” di Peugeot ha ricevuto un battesimo di fuoco e in seguito ha rilanciato in modo sonoro le ambizioni della casa fondata da André Citroën nel 1919. La BX non sarà diventata un simbolo nazionale come la Torre Eiffel, ma può essere orgogliosa dell’impronta che ha lasciato lungo la sua strada.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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