Grillo, la difesa punta su un video di un bacio ma dimentica i lividi, la droga e gli sms choc

La trasmissione Controcorrente su Rete 4 mostra un filmato delle effusioni tra Ciro e Silvia nel locale prima del presunto stupro. Ma non giustifica il racconto choc di quella notte

Grillo, la difesa punta su un video di un bacio ma dimentica i lividi, la droga e gli sms choc

Un video di circa 30 secondi in cui si intravedono delle effusioni tra due ragazzi. A essere immortalati da un filmato sarebbero Ciro Grillo e Silvia, la ragazza che accusa il figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle e i suoi tre amici genovesi poiché - a suo giudizio - l'avrebbero costretta a una serie di rapporti sessuali contro la sua volontà. Invece il gruppetto sostiene che la giovane studentessa fosse consenziente in quei momenti. Adesso è spuntato un video, reso noto in esclusiva dalla trasmissione Controcorrente su Rete 4, che però potrebbe apparire debole per ribaltare tutto a favore di Ciro&Co.

Il bacio in discoteca

Il filmato testimonierebbe il bacio avvenuto tra Grillo jr e la ragazza italo-norvegese nella discoteca Billionaire poche ore prima del presunto stupro denunciato da Silvia. I due sembrano essere seduti da soli nel privé. Dal breve estratto pare che sia stata la giovane a farsi avanti, a provare di avvicinarsi al figlio del comico genovese. Che poi ci avrebbe provato a sua volta. Ma siamo sicuri che uno scambio di baci possa giustificare quel racconto choc di Silvia? Eventuali effusioni reciproche in un locale possono rendere lecito tutto ciò che la ragazza dice di aver subito?

Ovviamente la versione della studentessa per il momento non può essere considerata verità assoluta, visto che il gup di Tempio Pausania deve ancora decidere sul rinvio a giudizio o meno di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Magari per la difesa quel bacio potrebbe mettere in evidenza una complicità tra Ciro e Silvia, mentre per le parti civili non assume alcuna rilevanza particolare.

A parlare del bacio sarebbe stata anche Roberta, amica di Silvia, che secondo alcuni quotidiani avrebbe raccontato di aver visto i due su un divanetto. "Si baciavano, il bacio era partito da lui e dopo pochissimo Silvia si staccava. Non mi è sembrato che lo respingesse in modo brusco, ma conoscendola mi è sembrato che non corrispondesse l’interesse di lui", sarebbe stata la sua versione dei fatti.

Il caso Grillo a un bivio

Silvia sostiene di essere stata stuprata, con dettagli choc che vanno dall'essere "sbattuta nel box doccia" all'essere "violentata a turno". A tutto ciò si aggiunge una serie di sms che - secondo alcune testate giornalistiche - sarebbero stati scambiati nelle chat dei cellulari dopo quanto avvenuto nella villetta a Cala di Volpe in Sardegna. "No, non puoi capire"; "Cosa?"; "No... 3 vs 1 stanotte, lascia stare"; "Spiega meglio"; "No, no, sì, poi ti farò vedere"; "Ma con una tipa?"; "Ma no, guarda... ero ubriaco marcio. Frate te lo giuro"; "Ma chi eravate? Te, Corsi e Ciro?"; "3 vs 1 , ovvio. Ma io veramente alle dieci del mattino ero ubriaco marcio... bevuto beverone alle nove"; "Chi era questa?"; "Ma che ne so... Poi vi racconterò, ora non si può ancora"; "Mi fai morire".

Non vanno poi dimenticati quei lividi sulle braccia e sulle gambe che Silvia mostrò alle dottoresse della clinica Mangiagalli di Milano. La consulenza medico-legale (di parte) del professor Enrico Marinelli, depositata dall’avvocato Giulia Bongiorno che difenda Silvia, ritiene che siano "compatibili con un meccanismo di pressione e afferramento attuato da più persone contemporaneamente con le mani". Inoltre il disturbo post-traumatico da stress diagnosticato alla ragazza viene giudicato "coerente con un rapporto non consenziente e invasivo".

Si vuole far luce sull'ipotesi che Silvia possa essere stata indotta a bere alcol dai quattro ragazzi oppure possa essere stata stordita con sostanze inibitorie come il Ghb, la "droga dello stupro". Per la consulenza medico-legale di parte "in linea puramente teorica non è possibile escludere l'uso di sostanze di questo tipo, prima o in associazione con l'alcol". Ma Sandro Vaccaro, difensore di Vittorio Lauria, fa notare che "sulle ipotesi si può dire qualunque cosa, possiamo dire qualsiasi cosa priva di fondamento, come priva di fondamento è l’ipotesi della droga dello stupro".

Nel frattempo l'udienza preliminare nel tribunale di Tempio Pausania, che deve pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio, è stata rinviata al 26 novembre prossimo: le parti civili e alcune difese hanno chiesto la trascrizione di diverse intercettazioni che ancora non erano state trascritte negli atti a disposizione delle parti. Il perito incaricato delle trascrizioni dovrà provvedere a depositarle il 15 novembre.

Le intercettazioni

L'attenzione degli inquirenti riguarda diverse intercettazioni che potrebbero assumere particolare valore durante l'eventuale processo. In un vocale Silvia avrebbe confessato di sentirsi "molto usata e buttata via giusto per divertimento". Parole da cui affiorerebbero pure dei sensi di colpa per quanto accaduto, ma avrebbe giurato che "è stato così difficile evitarlo".

Sarebbe consapevole che qualcuno potrebbe non credere alla sua narrazione, ma avrebbe assicurato che "è stato così difficile fermare chiunque, altrimenti non l'avrei mai fatto". E avrebbe aggiunto di non essere più "riuscita a controllare nulla perché non ho mai voluto che succedesse nulla".

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