Cdm, rinviato il dl Giustizia. "Verso testo unico contro la violenza sulle donne"

I provvedimenti sulla nuova tipologia di illecito disciplinari per i magistrati e sulla cybersicurezza sono stati rimandati a un'altra riunione di governo su richiesta del ministro Tajani. Deliberato lo stato di emergenza in Piemonte e Toscana

Cdm, rinviato il dl Giustizia. "Verso testo unico contro la violenza sulle donne"
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Niente decreto Giustizia: almeno solo per il momento. Slitta infatti al prossimo Consiglio dei ministri la bozza di provvedimento che prevedeva nuove azioni disciplinari per i magistrati che prendono posizioni pubbliche su un argomento di cui si occupano o di cui si occuperanno. Dalla riunione del governo Meloni che si è tenuta questo pomeriggio a Palazzo Chigi doveva infatti arrivare la norma su una nuova tipologia di illecito disciplinari per le toghe a causa delle "gravi ragioni di convenienza", inglobata all'interno del cosiddetto dl cyber, il quale però non è stato licenziato nella giornata odierna.

Il motivo, da quello che si è appreso, risiede nel fatto che il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto di rimandare la discussione perché i ministri di Forza Italia (di cui lui è leader) non sono potuti essere presenti alla seduta per via di loro diversi impegni. Di conseguenza, non è stato messo a punto nemmeno la misura in tema di cybersicurezza che riguarda i poteri di impulso e al coordinamento sulle indagini che rientrano nel perimetro della sicurezza nazionale cibernetica, affidate alla Procura nazionale antimafia. Il medesimo ordine del giorno verrà presentato in un prossimo imminente Cdm, previsto con tutta probabilità per venerdì mattina.

Nella conferenza stampa seguente al Cdm erano presenti anche Eugenia Maria Roccella e Daniela Santanchè. La ministra delle Pari opportunità e della Famiglia ha annunciato la predisposizione, con decreto interministeriale, di un tavolo di lavoro presso la presidenza del Consiglio per redigere il testo un testo unico contro la violenza sulle donne. L'obiettivo è sottoporlo all'attenzione del Consiglio dei ministri il prossimo 8 marzo, in occasione della festa delle donne: "Sarà un punto fermo per dare al contrasto alla violenza contro le donne la centralità che questo governo le ha sempre dato fin dal suo insediamento", ha dichiarato Roccella. Nel corso della riunione dell'esecutivo era stata la premier Giorgia Meloni a prendere la parola su questo tema. Nel contrasto della violenza contro le donne "siamo determinati a dare vita a una grande svolta culturale, donne e uomini insieme, alleati, affinché si possa davvero dire: mai più. La politica ha già saputo dare in più occasioni un segnale di unità e mi auguro che si possa continuare su questa strada, al di là delle differenze e oltre gli steccati ideologici. Perché sulle soluzioni ci si può confrontare e anche scontrare, ma su un obiettivo come questo non ci possiamo dividere".

La presidente del Consiglio sottolinea come la violenza sulle donne sia un "fenomeno complesso che si manifesta in mille forme e comincia in mille modi. Il femminicidio è il suo volto più estremo e brutale, ma sono tanti i modi in cui si manifesta. C'è la violenza che si sviluppa all'interno delle relazioni o per la fine di una relazione che l'uomo non accetta. C'è la violenza che si consuma sui luoghi di lavoro, con molestie o ricatti. C'è una violenza più legata al tema della sicurezza, pensiamo agli stupri o alle aggressioni nelle nostre città". Le cronache - conclude Meloni - ci raccontano "ogni giorno storie drammatiche e descrivono una realtà, pur nel lieve calo di femminicidi rispetto allo scorso anno, che deve spingerci a fare sempre di più e a non abbassare mai la guardia".

Dal canto suo, la ministra Santanchè ha sottolineato in sala stampa come il decreto preveda anche una mappatura degli itinerari a favore del turismo subacqueo per capire quali siano i siti che hanno più valore da questo punto di vista. Nel frattempo, nel Consiglio dei ministri di oggi, è stato varato un disegno di legge sulla valorizzazione della risorsa mare e un decreto legislativo sulla disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il governo ha deliberato anche lo stato di emergenza di 12 mesi nei territori dei Comuni della città metropolitana di Torino e della provincia di Vercelli colpiti dagli eventi meteorologici verificatisi nei giorni 4 e 5 settembre 2024. Lo dichiara lo stesso ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, da cui è partita la proposta.

Per l'attuazione dei primi interventi si autorizza lo stanziamento di "quattro milioni e 800 mila di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali e si procederà con ordinanze del capo Dipartimento della protezione civile nella vigenza dello stato di emergenza e acquisita l'intesa della Regione interessata, in deroga a ogni disposizione vigente".

Viene inoltre dichiarato lo stato di emergenza di 12 mesi nei territori dei Comuni della Città metropolitana di Firenze, delle provincie di Livorno, Pisa e Siena, colpiti dal maltempo nei giorni 17 e 18 ottobre 2024: qua sono previsti "nove milioni e 700 mila euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali", conclude Musumeci.

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