"Il fascismo degli antifascisti". Sgarbi stronca l'attacco a Beatrice Venezi

A Nizza dodici associazioni rosse si sono scagliate contro l’invito al direttore d’orchestra italiano, definito "neofascista". Il sottosegretario in tackle: “Ogni giorno di più assistiamo a minacce e intimidazioni alla libertà di espressione”

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi
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Neofascista. Così un gruppetto di dodici associazioni rosse di Nizza ha definito Beatrice Venezi, invitata alla direzione del concerto di Capodanno dell’Orchestra filarmonica. Un attacco emblema della cappa di odio e di intolleranza di una certa sinistra, disposta a rivolgere accuse assurde nei confronti di una eccellenza italiana del mondo della musica, rea di collaborare con il governo di Giorgia Meloni in qualità di consulente. La sinistra italiana è rimasta in silenzio, ma il direttore d’orchestra ha ricevuto tanti messaggi di stima e vicinanza dagli esponenti della maggioranza. Vittorio Sgarbi non ha utilizzato troppi giri di parole per stigmatizzare l’affondo nizzardo: “Basta. L'unica forma di fascismo che io vedo è quella di chi chiama fascista la direttrice Beatrice Venezi”.

Il sottosegretario di Stato alla Cultura è intervenuto in maniera perentoria sulle polemiche delle ultime ore e ha voluto citare Sciascia: “Diceva che 'il più bell'esemplare di fascista in cui ci si possa imbattere oggi è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dare del fascista a chi fascista non è'”. Sgarbi ha rimarcato che ogni giorno si assiste a un attacco improprio o alla libertà di espressione o alle scelte politiche con “una intolleranza che manifesta un atteggiamento sostanzialmente fascista, di chi non si vergogna di essere comunista e sostiene regimi che impediscono la libertà di espressione e di pensiero”.

Sgarbi ha ricordato di essere stato discriminato lo scorso 25 aprile da un esponente dell’Anpi di Viterbo nella convinzione che qualcuno abbia una sorta di esclusiva dell’antifascismo. “La Venezi deve dirigere a Nizza in nome della libertà che non rispetta chi le contesta di pensarla in modo diverso, diritto garantito dalla Costituzione, in Italia come in Francia”, ha proseguito il critico d’arte: “Ogni giorno di più assistiamo a minacce e intimidazioni alla libertà di espressione da chi rivendica per sé la libertà di insulto”.

Il pensiero di Sgarbi è stato condiviso da molti esponenti della maggioranza, determinati a stigmatizzare le proteste alquanto sconnesse nei confronti del più giovane direttore d'orchestra in Europa, protagonista indiscusso in un settore storicamente appannaggio degli uomini.

Mosso probabilmente anche da un po’ di invidia, l’attacco è stato biasimato anche dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Chi a Nizza vorrebbe impedirle di esercitare la sua arte dimostra tutta la sua ignoranza e va contro quei principi di libertà e democrazia che sostiene di voler difendere. Forza Beatrice!”.

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