Il genetista che firmò la perizia sul caso Garlasco, Francesco De Stefano, spiega che il Dna ritrovato sul corpo di Chiara Poggi è di due diversi uomini ma nessuno può essere identificato

Il genetista che firmò la perizia sul caso Garlasco, Francesco De Stefano, spiega che il Dna ritrovato sul corpo di Chiara Poggi è di due diversi uomini ma nessuno può essere identificato
L'avvocato Luigi Tizzoni: "Il papà di Chiara era un fumatore accanito". Riguardo alla nuova indagine su Andrea Sempio: "Non posso parlare perché non ho ancora ricevuto l'abilitazione per la nomina dalla procura"
Tutti i dettagli che riemergono puntano lo stesso bersaglio. Nessuno pare decisivo
Il genetista Linarello spiega al Giornale cosa si sa del materiale trovato nella casa dei Poggi. E spunta un dettaglio sullo scontrino presentato da Sempio come alibi
Il genetista Pasquale Linarello indicò per primo Andrea: "Il materiale sopra le unghie, è stata trascinata"
13 agosto 2007, Garlasco. Chiara Poggi viene trovata senza vita nella sua villetta. Dopo due assoluzioni, Alberto Stasi viene condannato a 16 anni, ma l’arma non è mai stata trovata, il movente resta ignoto e una testimonianza chiave è stata ritrattata per paura, considerata poi inattendibile. Un verdetto oltre ogni ragionevole dubbio o una verità ancora sepolta? Intanto, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva dichiarato “irricevibile” il ricorso della difesa di Stasi. Ma alcuni giorni fa è stato riaperto il caso con conseguente iscrizione al registro degli indagati di Andrea Sempio. L'amico del fratello della vittima era già finito nella lista degli inquirenti ma le accuse nei suoi confronti erano state archiviate.
I verbali del papà del ragazzo: "Era con me". Ma per i pm va spostata l'ora della morte di Chiara
Secondo i giudici l'inchiesta del 2017 venne archiviata troppo in fretta. Senza il Dna sarà decisivo l'interrogatorio
Bici, pigiama e pc restituiti alle parti tra il 2021 e il 2022: così diventa impossibile analizzarli
Della storia di Garlasco e del delitto di Chiara Poggi bisogna parlare con rispetto perché ci sono di mezzo vite vere. C'è la vita di Alberto Stasi che è in carcere, la vita di Andrea Sempio, un nuovo indagato che è innocente fino a prova contraria, ma in questi giorni viene sottoposto a un'esposizione mediatica pesantissima. Però bisogna parlarne perché se davvero fossimo davanti a un errore giudiziario, questo dovrebbe spingere tutti a riflettere una volta di più su come funziona la giustizia in questo paese