Naufragio Palermo

l "robot" è capace di operare sul fondale marino ad una quota fino a 300 metri e un’autonomia tra le 6 e le 7 ore. Il dispositivo messo in campo dalla Guardia Costiera, dotato di un’avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate, punta a fornire elementi utili e puntuali per ricostruire la dinamica dell'incidente a beneficio della Procura della Repubblica di Termini Imerese che per competenza territoriale ha avocato le indagini.

Roberto Chifari
Naufragio di Palermo, ecco il robot che sta "aiutando" i sommozzatori nella ricerca dei dispersi

Proseguono le operazioni ricerca dei dispersi del Bayesian, lo yatch di 56 metri affondato al largo di Porticello durante una violenta burrasca scoppiata sul litorale di Palermo. Le operazioni di ricerca, condotte incessantemente per tutta la giornata di ieri e di oggi, proseguono – senza soluzione di continuità - con l’impiego di 5 motovedette della Guardia Costiera di Palermo, Termini Imerese e Porticello, un elicottero della Base Aeromobili Guardia Costiera di Catania, i sommozzatori dei Nuclei Subacquei Guardia Costiera di Napoli e Messina – che hanno operato con l’ausilio di un veicolo subacqueo a controllo remoto (ROV – Remotely Operated Vehicle) - oltre a personale, unità navali e speleo sub dei Vigili del Fuoco, di un elicottero dell’Aeronautica Militare e dei Carabinieri, tutti sotto il coordinamento del 12° Centro Secondario di Soccorso Marittimo (M.R.S.C. – Maritime Rescue Sub Center) della Guardia Costiera di Palermo. Courtesy: Guardia Costiera (Alexander Jakhnagiev)

Agenzia Vista
Naufragio a Porticello, Guardia Costiera, Carabinieri e Vigili del Fuoco alla ricerca dei dispersi
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