Una settimana non basta a decidere se un fallo è rigore, figuriamoci se Giorgia Meloni sarà una brava premier.
Una partita senza esclusione di colpi e gaffes, cavalcando le bollette impazzite, l’agenda Draghi e tasse da "appiattire". E quante profezie apocalittiche sul futuro dell’Italia
Diceva Confucio (o forse era Mastella?) che solo i più saggi e i più stupidi non cambiano mai idea
Che l'atroce caso di Civitanova Marche avrebbe dato la stura a un'avvilente strumentalizzazione elettorale sulla presunta recrudescenza del razzismo in Italia, è stato chiaro fin da subito
Stampa internazionale (e italiana) in soccorso della sinistra: contro il "rischio Meloni" arrivano gli editoriali militanti di "allarme". Come con Berlusconi e Salvini
Il Pd iper-atlantista è legato a doppio filo a un "amico di Putin" che paralizza il Paese e disgusta gli Usa. Il campo di Letta più che largo è minato.
Poi un giorno, quando avranno finito di sbranarsi furiosamente fra loro come predatori quando il cibo scarseggia, si renderanno conto del patrimonio di fiducia che stanno sperperando
Tutti i leader, i ministri e perfino gli elettori erano consapevoli fin dal principio che il governo Draghi avesse una data di scadenza.
Un proverbio cinese - e i riferimenti a Mr. Li non sono casuali - dice che ai figli lasciamo solo due cose durevoli: le radici e le ali
Borrell (Ue) boccia il piano italiano per il cessate il fuoco: "Ritiro incondizionato dei russi". Un'utopia che prolunga la guerra