La vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti sta mandando in tilt la sinistra, in particolar modo quella italiana. Se i dem Usa non hanno capito il vento che tirava e sono rimasti spiazzati dall'esito delle urne, quelli italiani continuano a demonizzare il nuovo inquilino della Casa Bianca e per poco non si scagliano contro gli elettori per aver votato male. Ad aggiungere sale sulle ferite è stato Giuseppe Cruciani, che a testa bassa ha smontato la galassia rossa che da giorni rosica per la disfatta di Kamala Harris.
La sinistra teme che la "trumpizzazione" possa dilagare e contagiare l'intera Europa. Addirittura c'è chi parla di una sorta di dittatura dolce o di autoritarismo dolce. Il motivo? Il fatto che la Camera e il Senato americano siano stati vinti (in maniera democratica e legittima) da una maggioranza uguale al presidente viene visto come se fosse una concentrazione di poteri anomala. Ma Cruciani ha replicato alle fandonie di questo tipo: se un'argomentazione del genere fosse contenuta in una tesi della facoltà di Scienze politiche - ha affermato il conduttore radiofonico de La Zanzara - chi la pronuncia "sarebbe bocciato perché è una baggianata colossale".
Da ore le uscite sgangherate della sinistra si moltiplicano. Il risultato emerso il 5 novembre non è stato digerito: i progressisti erano convinti che un mostro non potesse essere rieletto, ma ancora una volta si sono dimostrati lontani dal pianeta Terra e sono rimasti scioccati dal bis di The Donald. La realtà è stata una doccia gelata. Non a caso Cruciani - intervenuto a 4 di sera, programma condotto da Paolo Del Debbio in onda su Rete 4 - ha parlato di "fegati spappolati e impazzimento generale".
Per l'opinionista alla base dell'isteria rossa non c'è solo l'inaspettata affermazione di Trump, ma anche il timore che si possa assistere a un cambio di passo su diversi fronti cruciali. "C'è la paura che Trump possa cambiare qualcosa, il terrore che parli con Putin e magari arrivino a un accordo", ha spiegato Cruciani. Secondo cui c'è chi guarda con paura alla possibilità che il presidente repubblicano possa siglare un'intesa con lo zar nel tentativo di arrivare alla fine della guerra tra Ucraina e Russia.
A tal proposito, proprio ieri è stata diffusa la notizia di una telefonata tra Trump e Volodymyr Zelensky a cui - secondo
Axios - avrebbe partecipato anche Elon Musk. Il presidente ucraino, nonostante c'è chi sostiene che Kiev sarà costretta alla resa - si sarebbe detto in qualche modo rassicurato dalle parole del neo-presidente Usa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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