Il silenzio della Schlein sul "caso Giambruno" svela l'ipocrisia femminista dem

Il no comment della segretaria dem sulla lezione femminista di Meloni svela l'ennesimo paradosso dem: le donne vanno difese solo se "di sinistra"

Il silenzio della Schlein sul "caso Giambruno" svela l'ipocrisia femminista dem
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Il silenzio di Elly Schlein, questa volta, è più rumoroso del solito. Il paradigma del nuovo corso dem è ormai noto: i dossier più spinosi, politica interna o estera non fa differenza, vengono scartati a priori. Il no comment di Schlein sulla separazione del presidente Meloni, però, nasconde un paradosso ancora più subdolo. Le donne, questo il senso del fragoroso silenzio, vanno difese ad una condizione necessaria e sufficiente: devono essere “di sinistra”. La solidarietà a Giorgia Meloni, simbolo della destra italiana, per Schlein e compagni è tempo perso.

Sono passate più di ventiquattro ore dall’annuncio via social della premier Meloni. La rottura della relazione tra il presidente del Consiglio e il compagno Andrea Giambruno, una vicenda strettamente personale, è diventata motivo di scontro mediatico e tema centra del diario politico di ieri. La sinistra italiana, alla disperata ricerca di un ubi consistam politico, si è offerta allo sciacallaggio gratuito contro Giorgia Meloni. La gauche nostrana, quella che dovrebbe rappresentare il vecchio partito del lavoro, in assenza di proposte politiche ha cavalcato l’ennesima vicenda personale al fine di promuovere il più classico dei pestaggi mediatici.

La separazione tra il presidente del Consiglio e il suo compagno, Andrea Giambruno, è diventata l’ennesimo pretesto per attaccare la famiglia tradizionale. Da Giuseppe Conte, leader del Movimento 5stelle, che ha invitato alla destra a “evitare di elaborare modelli culturali che poi si vogliono imporre a tutti i cittadini”, al segretario di +Europa, Riccardo Magi, che su X scrive: “Chiedo perciò ai politici di maggioranza di astenersi da ora in poi dal fare a chiunque la morale sulla famiglia tradizionale". Fino alla sparata di Alessandro Zan che sempre sui social rilancia: “Almeno lasciate in pace le famiglie che vogliono stare insieme".

Gli attacchi politici, seppur esagerati e fuori misura, sono niente in confronto al silenzio assordante di Elly Schlein. L’altra donna in politica, sempre pronta a difendere le sacrosante battaglie femminile e femministe. L’astro nascente dem, leadership teoricamente adatta alla difesa senza colore politico dell’emancipazione femminile e del decoro. Elly Schlein, la stessa leader che, solo pochi mesi fa, analizzava le differenze tra “una leader femminile e una leader femminista”. Tra Giorgia Meloni, quindi, e una vera donna pronta a difendere le donne.

La stessa segretaria che, con sprezzo del ridicolo e del pericolo, definiva il premier “una leadership inutile per le donne. Il no comment sulla lezione, questa sì femminista, di Giorgia Meloni, è l’ennesimo paradosso in casa dem. L’odio verso la destra prevale sulle battaglie femminili e femministe.

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