I sondaggisti, non solo americani, si meritano un premio di stupidità. Avevano pronosticato un testa a testa, o addirittura davano Kamala Harris in vantaggio. Alla prova dei fatti, non c'è stata una sola previsione che ci abbia azzeccato: Trump non ha solo vinto, ha stravinto. Ma da rimproverare sono anche tutti i simpatizzanti nostrani dell'ex candidata dem, solo perché donna e avversaria del tycoon
Lo stupore di star e intellettuali per l'affermazione di Trump: per loro gli Stati Uniti finiscono nel loro quartiere di lusso
Non poteva che essere The Donald a sigillare il tetto di cristallo per impedire che si infrangesse sotto al gentile tocco dell'emancipazione femminile
La Harris ha centrato la campagna elettorale sui diritti civili e sul riconoscimento delle minoranze. È l'agenda politicamente corretta, in Italia portata avanti dal Pd, a sua volta sconfitto ripetutamente
Il fascismo, prima di tutto, non appartiene alla cultura del Paese che più di qualunque altro ha combattuto sui campi di battaglia Hitler e Mussolini
Abbiamo assistito non tanto al confronto tra due proposte politiche, su fisco, industria, welfare, sanità e via discorrendo, quanto allo scontro tra due fronti culturali opposti
Taylor Swift, George Clooney e LeBron James: cantanti, attori, e sportivi si sono spesi in prima persona per Kamala. Ma non hanno spostato voti
Il fondatore di "American Affairs" Gladden Pappin: "Bocciati Biden e la direzione data al Paese. Arroganza con gli elettori"
La candidata si esprime dopo un lungo silenzio e invita i suoi ad accettare il voto. Fra i dem scatta il rimpallo di responsabilità
Gli opinionisti filo-Pd erano convinti della vittoria della Harris. Ora si disperano: "È la fine della democrazia"