Il giorno dopo la scelta referendaria dell'Italia, nel resto del mondo tutto continua come prima. Nel Paese del Sol Levante nessun passo indietro mentre Sarkozy annuncia: «Non si risolve il problema della CO2 solo con il solare o l'eolico. Avanti con il nucleare».
I giapponesi continueranno a ricorrere all'energia nucleare, malgrado il disastro di Fukushima. Lo ha confermato il ministro dell'Economia Banri Kaieda: l’energia nucleare rimarrà senza dubbio una delle principali fonti di approvigionamento energetico del Paese
L'affluenza intorno al 57%: raggiunto il quorum per tutti e quattro i referendum. Col "no" al nucleare resta però il nodo sulle scorie, mentre nella gestione dell'acqua ora sono a rischio le infrastrutture e gli investimenti. Il premier accetta il risultato: "Dovremo dire addio al nucleare" (guarda il video). Verdi e dipietristi festeggiano in piazza: guarda la gallery - il video. La sinistra tenta la spallata: "Berlusconi passi la mano al Colle". Ma Maroni assicura: "Verifica? Questa maggioranza è la metà più uno". E La Russa: "Risultato prevedibile"
La sinistra ha strumentalizzato il referendum, ma al di là del risultato, ormai scontato, il centrodestra deve prendere atto del momento difficile reagendo nell'unico modo possibile: con le riforme e una nuova identità
D'Alema: "Se si è contrari a un quesito referendario ci si batte per il no e non per stare a casa". Ma nel 2003 i Ds dicevano: "Non votare un referendum inutile e sbagliato è un diritto di tutti"
Seggi chiusi alle 22. Si può votare anche lunedì, dalle 7 alle 15. I quesiti referendari riguardano i seguenti argomenti: produzione energia nucleare, gestione servizi idrici e profitto sull'acqua, legittimo impedimento. Alle 22 l'affluenza media supera il 41%. Si gioca tutto sul raggiungimento del quorum. GUARDA LE FOTO
Confindustria si schiera. Il Pd mette in guardia dalla privatizzazione dell'acqua, ma non dice chi pagherà investimenti per oltre 60 miliardi
Vediamo su cosa sono chiamati a esprimersi gli italiani nei referendum abrogativi: due quesiti riguardano l'acqua (la privatizzazione e i profitti nei servizi idrici), uno è sull'energia nucleare, un altro - ed è il tema più politico - è sul legittimo impedimento
La linea della maggioranza resta la libertà di coscienza. Ma Reguzzoni fa sapere che nel fine settimana il Senatur non andrà a votare. Poi assicura: "Il referendum non ha alcun valore politico". Il centrosinistra al lavoro per raggiungere il quorum. Bersani è tranquillo: "Si vince facile, come a Milano". Il Terzo Polo senza linea unitaria
La rockstar fuori dal coro: "Quelle francesi sono ai nostri confini e paghiamo cara l’elettricità"