Alberto Bellotto

Foto profilo di Alberto Bellotto

Nato in Veneto nel 1987. Laureato in Editoria e giornalismo all’Università di Verona sono giornalista professionista dal 2017. Dal 2015 collaboro col ilGiornale.it e dal 2021 svolgo il ruolo di editor per InsideOver. In passato ha scritto anche per Lettera43, Wired, Linkiesta, Corriere della Sera e Pagina99.

Mi occupo di Visual journalism con una particolare passione per le mappe e il mapsplaining. Ho scritto soprattutto di Esteri con un occhio al terrorismo internazionale e alla politica americana. Quando non disegno infografiche mi occupo di video-reportage.

L'attentato che il 23 marzo ha sconvolto Mosca arriva da lontano. Da anni l'Isis-K, la costola afghana dello Stato Islamico ha costruito una proiezione estera con attentati e propaganda. E la Russia è uno dei primi Paesi investiti da questa proiezione. Complice anche un rapporto complesso con i miliziani dell'Asia Centrale e le minoranze musulmane interne. L'analisi.

Alberto Bellotto Matteo Sacchi
L'avanzata dell'Isis-K e la trappola per Putin: cosa può succedere in Russia

È il 2 marzo: un drone si avvicina al cacciatorpediniere Caio Duilio, la nave italiana apre il fuoco e abbatte il drone.È la prima volta dalla Seconda guerra mondiale che una nave italiana finisce sotto tiro. Quel drone è stato lanciato dai miliziani Houthi che controllano gran parte dello Yemen. Mentre la Caio Duilio si trova nel Mar Rosso per la missione Aspides, un dispositivo di difesa dell’Unione Europea varato in risposta agli attacchi degli Houthi nell’area Dopo l’abbattimento del drone Nasr al Din Amer, vice capo dell’Autorità per i media degli Houthi attacca frontalmente l’Italia e definisce l’abbattimento “un’operazione inaccettabile”. Ecco cosa succede nel Mar Rosso.

Alberto Bellotto
 Chi sono gli Houthi e perché minacciano l’Italia

Sono tanti i misteri che circondano la morte di Navalny. Le ultime ore del dissidente russo morto nella colonia penale ik-3 sono avvolte dal mistero. E più si scava e poi aumentano i dettagli che non tornano. Dai lividi sul corpo alla madre tenuta lontano dalla salma. Ecco cosa non torna nella morte del dissidente russo.

Alberto Bellotto
Tutti i misteri del caso Navalny
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