In un libro edito da Giunti la “cheffe” Sarah Cicolini racconta il suo locale capitolino nel quale, lei che arrivava dall’Abruzzo, ha costruito tra timori, diffidenze e poi entusiasmi, una piccola rivoluzione di una delle cucine più tradizionali e conservatrici d’Italia. Tanti racconti e molte ricette. E un capitolo inevitabilmente dedicato alla sfida più grande: la Carbonara
In questo storico locale di Aosta che vive una seconda giovinezza grazie ai soci Filippo Oggioni (chef) e Paolo Bariani (in sala e cantina), si gioca su una proposta tradizionale e regionale con ispirazioni internazionali e con una certa propensione a spingere sulle acidità, sugli amari, sulle affumicature. Un’esperienza al contempo rassicurante e stimolante, come deve essere la cucina contemporanea
Due province lombarde lontane dall’elettricità metropolitana, dove i ritmi sono lenti e rilassati e la cucina tradizionale: Tortelli di zucca, Marubini, lumache, tanto pesce di lago e Sbrisolona magnificamente in locali che vanno dal tristellato Dal Pescatore della famiglia Santini al Caffè La Crepa alle tante trattorie storiche o contemporanee
Il locale di Filippo Comparin nella zona della Cabane, centro della nuova movida cittadina, propone una buona cucina di memoria e di tradizione, con richiami locali ed echi italiani, che grazie a un’accorta politica di “strandardizzazione” garantisce risultati piacevoli e sempre affidabili a prezzi alla portata di una clientela giovane. Un modello da imitare
Locale di via Pichi a Milano ha in cucina Tommaso Melilli, autore di libri interessanti sulla gastronomia contemporanea, qui in veste di oste con i soci Rocco e Luca. La sua cucina è sostenibile, responsabile, consapevole ma soprattutto molto gustosa. Esplora gusti inconsueti e può essere goduta sia da chi tende a farsi domande sia da chi quando mangia non vuole pensieri. Vini naturali e tanta allegria. E il bancone è sempre libero
Tappe negli alberghi di Milano e Roma per i bartender di Handshake Speakeasy di Città del Messico, recentemente nominato migliore bar del pianeta dalla World Fifty Best Bars. Due serate a quattro mani che hanno prodotto anche il drink a edizione limitata “Milano-Roma”, che si potrà assaggiare per un mese nei due locali
La grande cantina della Franciacorta inaugura una nuova era della sua storia con il progetto Alma Assemblage, firmato da Francesca Moretti con l’ispirazione di Richard Geoffroy, grande uomo di vino della Champagne. Tre cuvée (Assemblage, Rosé e Non Dosato) numerate anno dopo anno che a ogni edizione esprimeranno il meglio dell’annata e del territorio. Si parte dalla numero 1, con base 2021
A Milano Claudio Liu ha trasformato il ristorante stellato Aalto in IYO Kaiseki, specializzato nell’espressione più nobile e rituale della cucina giapponese. Due percorsi di diversa lunghezza che rappresentano un’esperienza davvero sublime per chi ha curiosità e apertura mentale. In cucina Katsumi Soga, in sala la brava manager Federica Strologo, la cantina è gestita da Vanessa Simini
Una regione con una cucina magnifica ma mai troppo celebrata, un pugno di chef per lo più “enfant du pays” che puntano sì sul pesce ma anche sui prodotti dell’entroterra e sulle verdure, un percorso che va la Levante a Ponente, da Ameglia a Ventimiglia. Dove si trova il locale più interessante di tutti, i Balzi Rossi di Enrico Marmo. Ma occhio anche a Giubbani, Ricchebono, Maniago e Rebosio
Una piacevole sorpresa questa trattoria elegante specializzata in pesce in una zona in grande sviluppo urbanistico a Nord del centro di Milano, adatta per una pausa pranzo di qualità o per una cena romantica. Notevole assortimento di crudi, negli antipasti vince la fantasia mentre ai primi e ai secondi vince la tradizione. Servizio misurato e discreto